Anteprima
Mattiello: “L’infortunio mi ha temprato. Tornerò ad agosto più forte di prima”
Federico Mattiello e i medici che lo curano spiegano come sta procedendo il suo recupero.
Era l’8 marzo quando Federico Mattiello si fratturò tibia e perone dopo uno scontro con il romanista Radja Nainggolan in Chievo-Roma. Da lì migliaia di messaggi di ‘in bocca al lupo’ e sostegno, l’operazione e la riabilitazione. Ora Mattiello sta lavorando sodo per tornare in fretta sui campi da calcio e si racconta in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, che di seguito riportiamo.
INFORTUNIO – “Sulle prime non mi ero reso conto, tanto che ho cercato di alzarmi. Solo a quel punto ho capito cosa era successo e ho sperato che arrivessero in fretta i medici a soccorrermi. È stato un passaggio drammatico ma importante della mia vita: dal punto di vista caratteriale, perché mi ha temprato, ma anche a livello tecnico. Di sicuro la prossima volta cercherò di stare più attento in certi interventi e quindi mi servirà d’esperienza”.
FUTURO JUVE – “Prima dell’infortunio le cose stavano andando bene, ma se non potrò tornare in bianconero, starò un altro anno qui al Chievo. Dopo l’infortunio ho ricevuto tanto affetto da Verona. La Juve? Visto che hanno fatto 30, ora devono fare 31 e portare a casa il triplete. Mi regalerebbero una grande gioia, come ha fatto il Chievo con la salvezza”.
Ad accompagnare Federico nel pieno recupero dal suo infortunio sono il dott. Stefano Rigotti, componente dell’equipe che lo ha operato, e il responsabile sanitario del Chievo, Giuliano Corradini.
Proprio Corradini fa il punto sul recupero del ragazzo: “Al 30 giugno si concorderà con la Juventus come definire il percorso. Sarebbe molto bello che a luglio potesse andare in ritiro e svolgere la preparazione atletica. Per la parte tecnica bisognerà aspettare. Dovrebbe essere disponibile a tutti gli effetti per il 31 agosto. Un obiettivo raggiungibile. Ha lavorato sodo. La parte più impegnativa sono stati i due mesi con due sedute al giorno. Ora almeno da un paio di settimane sta svolgendo qualcosa di più sopportabile e meno noioso. Il ragazzo è maturato tantissimo. Per lui due mesi sono stati come dieci anni. Ha capito che con l’impegno si può superare ogni disavventura”.
Ecco cosa dice il dott. Rigotti: “La cosa che ci ha impegnato di più è stata la guarigione cutanea visto che c’era una lacerazione estesa della pelle a causa della frattura esposta. Federico ha sopportato bene. Non era facile per un giovane dinamico come lui. Ma ha grande forza di volontà, al punto che mi ha giurato che mi inviterà a vederlo nella prima gara in Nazionale”.