Anteprima
Intervista a Matteo Caronni: “Le prospettive della Primavera di Grosso e Kean. Giovinco era il mio pupillo. Servono le squadre B”
Il giornalista del gruppo Mediapason risponde alle nostre domande sulle giovanili bianconere.
Abbiamo incontrato Matteo Caronni, giornalista di Telelombardia e TopCalcio24, per fare quattro chiacchiere sulle giovanili della Juventus. Ringraziandolo ancora per la grande disponibilità vi riportiamo le sue parole con spunti davvero interessanti e piacevoli da leggere:
Punti di forza della Primavera: cosa ti piace e cosa no della squadra di questa stagione.
Sicuramente quello che è davvero apprezzabile nella Primavera di quest’anno è il tentativo di giocare maggiormente il pallone, fare più possesso, fraseggio, senza affidarsi alle individualità come troppo spesso accadeva l’anno passato. La differenza, in negativo, sta quindi proprio nella mancanza di grandi individualità, soprattutto in difesa.
Fabio Grosso: ti piace come tecnico? Pensi possa far bene anche tra i professionisti?
Mi sembra un ottimo tecnico, soprattutto per il rapporto che riesce a creare con i propri ragazzi. Difficile però capire quante possibilità di far bene possa avere nei pro senza vederlo all’opera. Purtroppo ritengo il campionato Primavera pressoché inutile nella crescita di un allenatore in ottica professionisti, il modo di lavorare è troppo differente.
Moise Kean: cosa pensi di questa promessa bianconera e le sue prospettive future.
Mi ha stupito davvero. Nei Giovanissimi pensavo fosse dominante più per le sue doti fisiche che tecniche, invece sta dimostrando una crescita notevole anche da quel punto di vista. Se non si monta la testa può davvero puntare a un ruolo da protagonista in prima squadra.
Amarcord: Qual è stato in passato il giocatore della Primavera che ti piaceva di più? E quale quello che ti ha più deluso, perchè eri certo che potesse sfondare ad alti livelli?
Forse anche per questioni anagrafiche (abbiamo un solo anno di differenza) Giovinco è sempre stato un mio “pupillo”. La delusione è sicuramente Felice Piccolo, credevo davvero potesse diventare un ottimo difensore, anche in ottica nazionale, e invece…
Cosa cambieresti a livello giovanile per agevolare l’utilizzo dei giovani in Serie A? E se ti piace la riforma del campionato Primavera che partirà dall’anno prossimo.
L’ideale sarebbe istituire le squadre B come avviene ad esempio in Spagna. Questo permetterebbe ai giocatori migliori della primavera di mettersi subito alla prova nei professionisti. Basti pensare per esempio al caso (estremo) di Odegaard di un paio d’anni fa, arrivato a 14 anni al Real e con un talento enorme. Che senso avrebbe avuto per lui giocare nella Primavera? Oggi può già contare una cinquantina di presenze nei pro che, per esempio, farebbero bene oggi anche a Kean, Riguardo alla riforma del prossimo anno credo che nasca con un lodevole obiettivo, aumentare la competitività del campionato stesso, temo però che istituendo promozioni e retrocessioni ci sia il rischio di concentrarsi poi troppo sul risultato a discapito della crescita dei giocatori, soprattutto quelli italiani. Potremmo vedere squadre ancor più farcite di stranieri, in quanto spesso più pronti fisicamente rispetto a un pari età nostrano.