Nei giorni scorsi è andata in onda su Jtv un’intervista a Michele Cavalli che, all’interno del settore giovanile della Juventus, ricopre insieme a Stefano Baldini il ruolo di coordinatore tecnico per quanto riguarda l’attività agonistica dei giovani calciatori bianconeri. Riportiamo di seguito le sue parole e la video intervista integrale:
METODO JUVE – Metodo di allenamento condiviso per tutte le squadre del settore giovanile: «Il nostro lavoro è pensare, proporre e attuare una metodologia condivisa in tutte le squadre. Non è semplice, si tratta di un compito che richiede un confronto continuo. Operare con i giovani è sfidante perché sono generosi e volenterosi, e ci “costringono” a tenere la barra dritta e di essere coordinati fra adulti, in modo che il messaggio che passa loro sia il più coerente possibile. Il compito di un coordinamento è cogliere i segnali e dare loro un senso all’interno di un progetto integrale, affinché tutti ne siano partecipi. La nostra forza è il confronto, i ragazzi colgono l’esempio di collaborazione che gli adulti mettono in pratica fra di loro».
OBIETTIVO – Tutti gli obiettivi che si pone il coordinamento tecnico: «Il nostro obiettivo è quello di fare con i ragazzi un percorso continuo. Il metodo che applichiamo con loro è in progresso: ci sono età diverse, in un settore giovanile, con differenti attese e richieste e, conseguentemente, la nostra attenzione si declina continuamente. In campo si chiede ai ragazzi di raggiungere obiettivi tarate sulle differenti fasce di crescita, sia da un punto di vista tecnico tattico che di consapevolezza e personalità. Si va da un approccio più ludico, per i più piccoli, all’educazione alla cultura del lavoro, dell’alimentazione e della cura del corpo per i più grandi. Non abbiamo la pretesa di essere un’agenzia educativa, ma se vogliamo formare atleti di alto livello dobbiamo occuparci di tutti gli aspetti».
TECNICA – Un lavoro sulla tecnica individuale con l’ausilio di Ivan Zauli: «Un campo che quest’anno abbiamo individuato come oggetto di miglioramento è quello del trattamento individuale della palla, di tutto ciò che, per esempio, permette a chi gestisce il possesso di uscire dalla pressione, dal momento che noi chiediamo ai ragazzi di interpretare un calcio sempre propositivo».
INTERVISTA COMPLETA
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