Una stagione ricca di forti emozioni, quella vissuta da Federico Mattiello: dalla felicità dell’esordio in A con la sua Juventus al dramma della frattura di tibia e perone in Chievo-Roma, dopo un intermezzo di buone prestazioni a Verona che lo stavano consacrando come una delle migliori promesse del calcio, e una convocazione in under21 che sembrava ormai imminente. Ma ora non è tempo di rimpianti, Federico dal giorno dopo l’operazione si è subito rimesso a lavoro per tornare il più presto possibile sui campi di calcio, e possibilmente più forte edi prima.

Ieri è scaduto il suo prestito al Chievo Verona, ora la Juventus dovrà decidere il da farsi: l’idea più plausibile è una permanenza al Chievo anche per la prossima stagione. Scelta fortemente voluta dalla società gialloblu e dall’allenatore Maran in primis. Mattiello ha concesso un’intervista a L’Arena.it – Il giornale di Verona, che riportiamo nei passaggi più significatici qui di seguito.

FUTURO – «So che il Chievo ci tiene a me. Ho parlato col mister, mi ha detto che avrebbe piacere ad avermi un altro anno con lui però certe cose non le devo decidere io. Non so nulla di ufficiale, sono a Verona a fare riabilitazione. Quando mi diranno quali sono gli accordi agirò di conseguenza. Mi sono trovato bene a Verona, l’ho sempre detto. L’ambiente mi conosce, mi conosce l’allenatore. Se non dovessi tornare a Torino sarei felice di restare. Campedelli? Mi raccomanda solo di non avere fretta, di prendermi il mio tempo per recuperare. Che quel che conta è tornare bene, non tornare alla svelta. Miglioro. Sto bene. Ho iniziato a fare qualche corsa sul tapis roulant. E conto sempre di essere pronto per l’inizio del campionato. Ancora non ho corso sul campo però l’inizio è stato molto piacevole. Paura di tornare a toccare il pallone? Se avessi paura non dovrei proprio ricominciare».

SOLIDARIETA’ – «Ormai mi hanno scritto praticamente tutti. Compagni, ex compagni, allenatori… E poi sono stato a Berlino per la finale di Champions, a Torino per la festa dello scudetto. Ho sempre ottimi rapporti con quelli della Juve. Cosa mi spinge a ricominciare? Il fatto che a marzo avevo iniziato a giocare e lo stavo facendo bene. Ho una gran voglia di riprendere da allora per dimostrare a tutti il mio valore. Ho obiettivi più che sogni. I miei obiettivi sono: far bene quest’anno, tornare alla Juventus, conquistare spazi importanti».

CALCIO – «I terzini non mi sono mai piaciuti più di tanto. A dire la verità guardavo più i centrocampisti e gli attaccanti… Zambrotta è stato il mio preferito. E anche Cafu. Dovrei migliorare la fase difensiva. Le giovanili le ho fatte tutte come esterno alto, al massimo esterno di centrocampo nel 3-5-2. Un gol alla Juve? Sarebbe il gol più importante della mia carriera. Probabilmente non esulterei però diventerebbe un giorno davvero speciale».