Centrocampista col vizio del gol, Manolo Portanova si è ritagliato da subito un riuolo da protagonista alla Juventus. Al suo secondo anno in bianconero, è ormai uno dei trascinatori della squadra, nonchè punto di forza. Il giovane classe 2000 della formazione Primavera si è raccontato in un’intervista ai microfoni di Juventus TV. Ecco in sintesi le sue dichiarazioni che vi riportiamo.

FIGLIO D’ARTE: «Papà Daniele mi ha trasmesso la passione per il calcio. Fin da piccolino andavo a guardarlo allo stadio e da lì ho iniziato a giocare al calcio. Per me è un esempio sia dentro che fuori dal campo. Il mio sogno è fare come lui, essere un calciatore ad alti livelli».

QUALITÀ E SQUADRA – «Le mie caratteristiche migliori sono i tempi di inserimento, che mi permettono di arrivare spesso in porta, e i colpi di testa. Tra i compagni di squadra ho legato un po’ con tutti, ma in particolar modo coi compagni di nazionale Anzolin, Nicolussi Caviglia e Morrone. Il gruppo di quest’anno ha tanta voglia di migliorare e di vincere. Il mio tempo libero lo passo in famiglia, mi piace divertirmi con loro. Torino? E’ una bella città, e spero di restarci a lungo…».

BALDINI – «Il mister è un po’ come me e mio padre. Capisce di calcio e tante volte tra noi basta solo uno sguardo per capirsi, senza bisogno di parlare. Ci dice sempre una cosa: vincere, vincere e vincere! Lui mette tutti i giocatori in grado di dare il meglio di sè. A me fa giocare in una posizione più avanzata rispetto all’anno scorso e lo ringrazio perchè mi sta facendo fare tanti gol. La rete a cui tengo di più è il 3-2 alla Fiorentina, anche se non è la più bella».

EUROPA E NAZIONALE – «Abbiamo fatto un bel girone in Youth League, peccato per l’ultima sconfitta con lo Young Boys ma può capitare… Sono gare utili per testare la qualità rispetto alle gare di campionato. Segnare in Coppa? E’ una bella sensazione. Ora lo spareggio contro la Dinamo Kiev: andiamo lì senza paura e per combattere, siamo la Juve. La nazionale è un premio per quello che si fa nel club, sono molto contento di farne parte, e spero lo sia a lungo, è una bella sensazione giocare con la maglia che rappresenta il proprio paese».